Sentieri
ALMADIS, PRAFORTE VECCHIO, MARTINERS, BRAIDA, VIDUNZA, GHET Apri Scheda
Il lago del "Tul", è raggiungibile da un sentiero che parte poco dopo l'omonima centrale idroelettrica, nei pressi della palestra di roccia delle "Guardie". La palestra, curata dall'associazione "Ragni del Masarach", è accessibile a tutti gli appassionati, si trova in località Noraz poche centinaia di metri dopo la centrale idroelettrica in direzione (e comune) di Clauzetto. Il "troj dal tof" parte dal "ponte di pietra", (di fronte al bivio per località Celante). Poco dopo l'imbocco, svoltando a sinistra si raggiunge località Martiners oppure, costeggiando il torrente "Cosa", si raggiunge prima la fonte del Tof e poi località Almadis. Da località Almadis è possibile salire verso il monte Cjaurlec, lo si puo' fare costeggiando il lago del Tul. Oppure, tramite un bel sentiero ciotolato in pietra, (l'imbocco è alla fine del centro abitato) raggiungere la borgata Praforte (vecchio) suggestiva località evacuata nel 1969/70 perchè giudicata geologicamente instabile. Ciò è avvenuto non senza comprensibile rammarico per la gente locale costretta ad abbandonare un posto così suggestivo a seguito di perizie che non hanno mancato di suscitare discussioni e pareri discordi in merito. La chiesetta è stata ristrutturata, le case della borgata ancora mantengono le caratteristiche di un tempo pur essendo in abbandono ed in lento ma inesorabile decadimento. Da località Praforte vecchio, chi non si avventura sul monte Cjaurlec, in parte poligono militare, (il monte Cjaurlec richiederebbe una cartina ed una guida particolare) può scendere per un sentiero fino in località Ghet, località Vidunza, o località Braida oppure direttamente in Zancan, frazione del comune di Travesio.
RIZZOS, CELANTE, REZ Apri Scheda
Da località Rizzos si può salire verso Celante di Castelnovo. Da qui si può raggiungere "colle Monaco" ove sorge una antica chiesetta, costruita prima del 1338 e recentemente ristrutturata e ricca di storia. Località Celante è sita in tre comuni diversi: Castelnovo, Clauzetto e Vito d'Asio; in pratica tre borgate distinte, un tempo fra le più popolate. Queste borgate hanno mantenuto le caratteristiche di un tempo e consiglio semplicemente di passeggiare fra le case. Da località Celante di Castelnovo si può proseguire per molteplici tragitti; qui descrivo sommariamente due itinerari: verso Celante di Vito d'Asio (ed il suo bosco) verso loc.Rez (per continuare fra le borgate di Castelnovo).
Primo itinerario:raggiunta la frazione di Celante di Vito d'Asio (unica strada di accesso) ci si può addentrare nel suo bosco imboccando un sentiero a metà paese circa, oppure tramite un secondo sentiero che parte alla fine del paese (dopo la piazzetta). Entrambi i sentieri citati si addentrano in un bosco solcato da ruscelli e particolarmente bello. Questo bosco è vasto e offre piacevoli sensazioni di essere sperduti ed unicamente a contatto con la natura che in primavera offre uno spettacolo unico di fiori tanto da somigliare ad un immaginario paradiso terrestre. Poi ci si può, incamminare verso Vito d'Asio (percorrendo il sentiero delle fontane), oppure, attraversare il bosco in direzione del "pozzo del Signore". Scegliendo quest'ultima ipotesi si passa il bosco di Celante, si attraversa il torrente Pontaiba (per un vecchio ponte in pietra o, altrenativamente, per la forestale sottostante) si sbuca sulla strada Celante-Pradaldon nei pressi, appunto, del "pozzo del signore" (da vedere più che descrivere).
Si può poi ripassare il torrente "Pontaiba" per un secondo ponte (sito nei pressi) arcuato e non agevole, ritornare nel bosco e, passato il rio "d'Arcolaz", costeggiando il rio dal "Coz" si può agevolmente raggiungere Casiacco oppure salire verso Vito d'Asio (traccia di sentiero). Come si diceva all'inizio, da località Celante di Castelnovo si può anche raggiungere località Rez o utilizzando prevalentemente la pista forestale (che parte dalla piazzetta di Celante (basso) di Castelnovo) o percorrendo in sentieri meno comodi ma più "avventurosi"; lungo questi tragitti, alternativi alla pista forestale, si possono percorrere tratti di crinale di collina, del "monte santo" che offrono una vista dominante del paesaggio.
REZ, FAVIZ, MIERLIS, ROMAGNOI, DAVOUR LA MONT Apri Scheda
Da località Rez si può raggiungere, (strada o sentiero) località Mierlis e da qui località Romagnoi o località Davour la Mont, di cui restano solo i ruderi. Percorrendo, da Celante, la pista forestale che conduce a località Rez, circa 500 metri prima di questa località parte un sentiero che raggiunge la strada asfaltata di Costabeorchia (frazione del comune di Pinzano). Pure da località Davour la Mont si scende fino alla strada asfaltata di Costabeorchia.
LOCALITÀ OLTRERUGO, MENIS, MICHELINS, MOSTACINS Apri Scheda
Più o meno in corrispondenza dello sbocco dei due sentieri sopra citati (dal lato opposto della strada asfaltata partono altrettanti percorsi che raggiungono località. Oltrerugo: uno all'inizio della borgata, e da qui verso località Franz, l'altro sbuca in alto del paese, sopra la chiesa. Da qui si può scendere al rio Gerchia od ai ruscelli affluenti per più di un percorso ma ognuno porta ad uno scorcio sul rio o ad un tratto di bosco comunque molto bello. Il rio Gerchia, era collegato anche con le località di Costabeorchia, la vile, Samontan, Molime e Castellir (comune di Pinzano); oggi questi collegamenti sono in parte compromessi da smottamenti che hanno interrotto i sentieri in più punti, anche se ci sono stati recenti interventi di recupero di questi tratti. I percorsi segnati toccano poi le località di Menis, Michelins e Mostacins oppure si può proseguire agevolmente verso Pinzano capoluogo.
PALUDEA, PRAFORTE (NUOVO), FORCA, SOTTOFORCA Apri Scheda
Località Paludea, è collegata (via sentiero) con Celante e Rez. Verso Celante troviamo un sentiero (a tratti solo in traccia) che parte a fianco della ex scuola elementare e che raggiunge la pista forestale e quindi la meta citata. Verso località Rez, ci si dirige tramite un sentiero (anch'esso, a tratti visibile in traccia) che parte dalla piazzetta dedicata ai caduti per la libertà. Per chi vuole avventurarsi c'è da dire che vi sono tracce di sentiero che, sempre partendo dalla piazzetta citata, si dirigono verso il crinale del "Monte santo" percorrendo il quale (sempre tracce di sentiero ma facilmente ipotizzabili) si ha una bella vista dominante e panoramica del territorio e si raggiunge località Celante. Da Praforte nuovo percorrendo il breve sentiero che porta alla strada asfaltata sopra la galleria si incontra una bella fonte d'acqua in pietra lavorata. Da località Sottoforca invece si può raggiungere vigna imboccando, all'altezza del bivio per località Romagnoi il sentiero detto "les crostates" che sbuca a fianco del cimitero di località Vigna.
MOLEVANA VECCHIO, VIGNA, BELUS, MOCENIGO, CESCHIES Apri Scheda
Paludea è anche collegata con Molevana vecchio e, da qui, con tutte le borgate più a sud di Castelnovo. Dalla provinciale della Val Cosa (fra località Paludea e Travesio), parte (poche centinaia di metri dopo il cimitero di Paludea) la strada forestale (asfaltata) che si dirama poi da una parte verso Molevana vecchio quindi località Vigna - dall'altra verso Giambiz, Gai e quindi località Mocenigo-Belus. Il primo percorso (Molevana-Vigna) è agevole anche quando dalla forestale ci si immette sui sentieri, recentemente ripristinati. Si raggiunge Molevana, una borgata non più abitata di cui ora restano le case in decadimento anche se vi sono iniziative di rivalorizzazione della zona e dietro l'ultima casa parte il sentiero per vigna. Un'alternativa da Molevana è scendere in località Mocenigo-Belus passando da Dalcet, località di cui restano solo alcuni ruderi sparsi lungo il tragitto. Il secondo percorso (per Giambiz) ha possibilità di varianti con la strada forestale. Si arriva direttamente in località Giambiz, anch'essa abbandonata, da qui si prosegue - verso la chiesetta di S. Giorgio (Travesio) oppure si scende verso località Gai. Il sentiero per S. Giorgio s'imbocca dopo (200-300 metri) Giambiz, (a destra) e, dopo un tratto poco tracciato si raggiunge il crinale e così in cima prosegue fino alla meta. E', quindi, quasi tutto sul crinale e per questo apprezzabile; va detto però che è una traccia di sentiero e che ci vuole un po' d'attenzione. Con il secondo itinerario (scendendo verso località Gai) sia ha la possibilità di arrivare ai centri abitati di località Mocenigo o località Belus oppure di dirigersi verso il "Puntic", sul torrente "Cosa" che offre uno scorcio apprezzabile che merita d'essere visto.
Sia scendendo da località Dalcet (via Molevana) che da località Gai (via Giambiz è inoltre possibile dirigersi, utilizzando la pista forestale, verso località Vigna e da qui chiudere l'anello tornando in località Molevana. Località Vigna è altresì collegata con località Ceschies da una pista forestale raggiungibile anche da un sentiero che parte circa di fronte al cimitero (di località Vigna), al di là della strada asfaltata. (Castello, Mont, Marons, Michei, Sottocolli,) dalla chiesa di località Vigna, (ove ciò che oggi è il campanile un tempo era la torre del maniero dei signori dominatori di Castelnovo) si può scendere (verso località Castello) e dopo aver attraversato la strada asfaltata raggiungere località Mont percorrendo un sentiero che oltrepassa il rio castello. Il sentiero è chiamato "creteet" e sul percorso, nei pressi di una cascatella, è sita l'omonima fonte da località Mont si può proseguire per località Marons, quindi, Michei e Sottocolli raggiungibile per più vie. Da località Sottocolli, poi, si può scendere verso la ferrovia e dirigersi in direzione località Mostacins.
MADONNA DELLO ZUCCO, GRIS, SPESSA, TISINS, GRAVES, CRUZ Apri Scheda
Località Sottocolli è, anche, collegata a località Madonna dello Zucco da un sentiero detto "il perarat". In alternativa, prima di arrivare a Madonna dello Zucco andando a destra, si sale verso località Gris; località Spessa, Tisins e Graves sono fra loro comunicanti con sentieri percorribili; da Graves, poi, si può scendere verso il torrente "Cosa" che fa confine di comune con Travesio. Da località Cruz scende (direzione Belus) un sentiero nominato la "la clapadora" o "clapedoria" appunto per il suo selciato in pietra, ora in parte visibile ed in parte ricoperto.